Orto Didattico -5

L’orto cresce!

Nell’orto si lavora la terra, si fatica, si ride, si trema dal freddo, si semina, si innaffia, si scava, si sradica, si pianta, ma forse il momento più gratificante è quello appena prima di quando si raccoglie, quello cioè in cui si respira, si osserva e si cammina in un’oasi verde.

Questa cartolina ci porta direttamente nella tarda mattinata di un giorno della fine di Luglio. In città non si muove una mosca. Quelle poche persone che sono in giro ora che il caldo comincia a salire sul serio si affrettano a tornare a casa, o a trovare refrigerio sotto un’ombra qualsiasi. D’estate in città è difficile trovare la vita, che sembra una cosa che succede da qualche altra parte. Dove? All’Orto Didattico, per esempio. È vero, magari non sembra apparire nessuna persona, ma guardiamo meglio: lungo la rete, i rampicanti crescono, con le loro foglie larghe protese verso il Sole. Dall’altra parte, filari di pomodori, già alti ormai, riempiono tutti gli spazi che possono. In fondo poi, la vite fa pendere i suoi grappoli, spuntati dappertutto, quasi come se stesse abbracciando la pergola. In mezzo, a coprire completamente l’orto, ogni genere di pianta: cavoli, cavoletti, cipollotti, insalate, piselli, patate, zucchine, porri, magari anche un po’ di menta e di rosmarino. Insomma una festa con centinaia di invitati! Ognuno dice la sua, si muove a modo suo, se solo avessimo orecchie per sentirli, allora chissà che vociare e che musica si leverebbe da lì. Chissà cosa ci direbbero gli spaventapasseri, quei coloratissimi arlecchini a ridosso della rete, realizzati con i bambini della scuola vicina. Forse qualcosa possiamo percepire, seduti su una panchina di bancali recuperati, all’ombra dell'olmo per asciugarci il sudore. È un suono? No, dev’essere la pace, la tranquillità inspiegabile di un posto così verde, così brillante, così vivo, eppure così quieto.

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