Orto Didattico -2
Montare e far partire le compostiere
Testo
Una mattina di Gennaio, con quell’aria frizzante che tiene svegli e sotto un cielo ingrigito dalle nuvole, un gruppetto di persone si è riunito nel nome del compost. Qualche perplessità iniziale non li ha scoraggiati, e le compostiere sono state assemblate velocemente. Ma il contenitore è solo il vestito – necessario – e le ore successive sarebbero state dedicate a mettere insieme il contenuto, il corpo, il compost, appunto. La stagione fredda ha aiutato a reperire i materiali: foglie secche, in quantità, reperite da sotto gli alberi del parco attorno e ancora vagamente umide per via del Sole timido. Rami, spezzati e triturati, e poi ancora della segatura, portata da Valerio e benvenuta da Luca, che gestiva le operazioni. A completare la lasagna, frutta e verdura “di scarto” proveniente dal vicino ortomercato, un altro suggerimento brillante dei partecipanti. Il contenuto delle cassette di verdura, tra cui pomodori e lattuga ad esempio, è stato vuotato vicino ai bidoni verdi appena montati e sminuzzato con gli attrezzi dell’orto – un momento di frenesia controllata che purtroppo o per fortuna nessuna fotocamera ha registrato… Si può rimanere davvero stupiti di quanto cibo venga buttato via solo perché vagamente ammaccato. Ma non si meraviglino i lettori, perché è davvero così che si indica questo tipo di costruzione del compost: con il termine lasagna. Prima di chiuderle, le compostiere sono state arricchite dal compost già maturo proveniente direttamente dal balcone di Valerio, un altro dono che ha condiviso con gli altri. Ed ecco che, chiuso il coperchio, mancava solo posarci sopra qualche sasso, come il timbro che consacra la cartolina che inizia il suo viaggio. “Se dell’orto vuoi verdura, non smetter mai la cura!”